Smartz Records
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Smartz releases
Threat of Riot - Seasons - CD
Threat of Riot - Seasons
Furioso HC old school a 2 voci male/female trita-corde-vocali, tirato ai 1000 all'ora e anche di più.
Ultrafast old school HC with double male/female screaming vocals. Singed in english.
Tracklist:

01. My own hell
02. Ink for blood
03. My generation
04. Hc brotherhood
05. Their power
06. My life
07. A choice
08. Reclaim the streets
09. Catch the sense
Released by Smartz, Goodwill, Fuorisede, Waincrew, Ritchie, Takeaway, Reboundaction, Ocw, Munnezza, Nicenoises, Autoproduzionisanguinarie, Anfibio, Punkarecords, Radioriot, Septemberof'76, Benicetomommy, Spaghetti, Autoproduzionimoleste, Teppa.
SM018 - CD 2002 - SOLD OUT

Reviews

Fuck your attitude blog
«C’erano una volta le Brigate Rozze, gruppo punk-oi! proveniente dalla capitale con all’attivo un 7” tutto loro sotto Mad Butcher e un paio di split (rispettivamente con i The Boils e i Los Activos). Ora le Brigate non ci sono più e al loro posto ecco i Threat of Riot. Cosa cambia? Beh, se avete sentito il 7” split con i Los Activos potete intuirlo, se invece quel disco vi manca vi dico subito che questi Threat of Riot suonano hardcore, hardcore alla maniera di Kid Dynamite e Ten Foot Pole, insomma quei gruppi che picchiano come dei dannati sugli strumenti. Però non è finita qui, perché ‘sti romanacci infilano nei pezzi pure un sacco di stacchi, dal melodico in stile Strike Anywhere al NYHC in stile Sick of it all, insomma tirano fuori un disco molto vario, che non annoia e che si fa ascoltare a lungo, sempre come se fosse la prima volta. Aggiungiamo anche che hanno pure il buon gusto di coverizzare (alla loro maniera) un gran pezzo come “My life” dei This side up (gran gruppo della Roma HC, purtroppo sciolto). Finirei dicendo che il libretto e la grafica sono molto belle, con foto, testi, spiegazioni dei testi, contatti delle 18 (!!!) etichette che hanno partecipato al CD e diverse pagine dedicate a Food Not Bombs, PETA, veganesimo e EBASTA.ORG (associazione che lotta contro la fame nel mondo). Insomma un disco coi controfiocchi, sincero, energico e combattivo. Stop.» ()
Perro maldito (eng)
«When I saw the cover of this cd I was expecting some crapping emoish stufffortunately this band has nothing to do with emocore. It's old school HC influenced by the u.s.a. hc-youth crew-sXe of the late 80's & first 90's but with also a crusty touch in the 2 vocals style (male & female screaming vocals). The music is pretty fast with some chorus and some moshing parts. They combine catchyness and power in a majestic way. Probably in the future they are going to take part at some ZAS productions.» ()
Punk for fun
«La mia prima recensione è di un disco HC-old school abbastanza vario, di 9 pezzi per una ventina di minuti di incazzatura. Le voci, una maschile (quella delle storiche brigate rozze), e una femminile urlano senza alcuna pietà testi impegnati (in inglese) sostenute da potenti cori o da (relativamente) melodici whohohow!! Come loro stessi scrivono nella prima pagina del libretto, questo disco non vuole essere originale, ma si limita ad essere "un altro cd HC della scena",ma con una carica di sigificato etico-politico superiore a qualsiasi altro; è questo che dà il verpo senso a questo disco in cui ogni canzone ha il suo messaggio, un invito a ragionare su ciò che siamo e su come stiamo vivendo la nostra vita. Da notare a riguardo come nel libretto siano inserite schede informative su associazioni contro la fame nel mondo, per il rispetto degli animali e sui motivi della scelta di vita dei vegani e dei vegetariani. Non c'è una canzone "migliore", dipende dai gusti, la sonorità assomiglia ai minor threat ma è più complicata e più incazzata. My own hall è la più costruita, in Ink for blood la cantante urla stridula con rabbia incredibile, in My generation sono da notare i potentissimi cori wohohow durante tutto il ritornello, HC brotherhood cinizia con un dolce arpeggio di chitarra che sfocia in un HC scheggiato a mille mentre My life, cantata quasi interamente dal chitarrista è la più punk-rockosa mentre Reclaim the streets è una canzone assolutamente devastante. Da aggiungere c'è solo che è stato prodotto da ben 18 etichette italiane, e non dovrebbe quindi essere difficile da trovare.» ()