Smartz Records
smartz records / label, releasesfile under:
Smartz releases
Affranti - Lontano da qui - CD
Affranti - Lontano da qui
Un connubio di parole (testi introspettivi, spesso angoscianti) e musica (hardcore vecchia scuola italiana, ma più nero) accompagnato da un bel librettone in b/n pieno zeppo di roba. Gran disco.
A great connubio between words (very distressing lyrics) and music (old school hardcore in the vein of Kina and Negazione, but darker) coming with a cool b/w booklet full full full of things. Great record.
Tracklist:

01. Così distante
02. Per un attimo
03. Chi sono io? Chi sei tu?
04. Vibrazione I
05. Fra il dolore e il nulla
06. Diecimila granelli di sabbia
07. Vibrazione II
08. Le mie radici
09. Vibrazione III
10. Il centro delle cose
11. C'è qualcuno
Released by Smartz, Nothingcity, Salterò, BBL, Fortementeindiziati, Criscore, Allekozze, Goodvibes, Savonapunkrock. Affranti are: Lorenzo, Norman, Gianluca, Gianmattia, Roberto, Vittorio. Recorded and mixed by Prinzy, Enzo and Affranti in december 2004 / january 2005 @ Good Vibes Studio in Imperia. Music and lyrics by Affranti.
SM024 - CD 2005 - SOLD OUT

Reviews

Emotional breakdown
«Tornano gli Affranti con il loro secondo disco, “Lontano Da Qui”, e non può che farci tanto piacere. Ci rende quasi orgogliosi: succede sempre così quando ci si trova di fronte gruppi saldamente ancorati ai dettami del sacro hardcore italiano vecchia maniera, rinverdendone i fasti – solo sotto il punto di vista musicale ovviamente – ma senza rimanere succubi del fascino storico che possono suscitare certi nomi storici. Scendendo nel particolare ascoltando ad occhi chiusi “Lontano Da Qui” verrebbe immediatamente da pensare che gli Affranti siano dei torinesi doc. In realtà sono liguri ma brani tirati, suonati a nervi scoperti ma anche decisamente melodici li posizionano esattamente a metà tra i migliori Negazione e la spinta maggiormente passionale dei Frammenti. Impossibile dimenticarsi poi dei Kina (se devo dire la mia, miglior gruppo italiano, di sempre) che senza dubbio lasciano un impronta fondamentale – anche a livello attitudinale e lirico – nella riuscita del disco. Da parte loro gli Affranti suonano con irruenza, palpabile passione e nervosismo accecante. Anche decisamente cupi e sconfortati. Affranti, appunto. Le canzoni risultano permeate da un malessere tangibile e contagioso, sinceramente toccante. Qualcuno direbbe addirittura emo, ma mi sembra inutile perdersi in azzardate definizioni. Fanno da ciliegina sulla torta quei particolari – che in realtà meri particolari non sono affatto – che riguardo tutta la parte artistica extramusica. Si parte dalle liriche, rigorosamente in italiano, intelligenti, a tratti criptiche ma mai eccessivamente. Evitano clichè politici per adagiarsi su argomenti molto più personali e toccanti. Vi assicuro che ascolterete più volte il disco con booklet alla mano. Tanto più che anch’esso è curatissimo: sostanzioso, con tutti i testi e non solo, arricchito con foto e disegni molto suggestivi. Infine un video, ennesimo dimostrazione di come musica, parole e immagini – quando sono tutte e tre di qualità come in questo caso – danno vita a forme d’arte incantevoli. Di certo non è un lavoro indicato a tutti i lettori di Emotionalbreakdown, ma se nomi come Kina, Frammenti o anche Husker Du non vi lasciano indifferenti, questo è un acquisto quasi obbligato.» (Mattia)
Maxima Tortura
«Si torna nuovamente a parlare di un grande ritorno, ovvero l’ultimo lavoro degli Affranti, inutile ricordarvi che ho un debole per questi ragazzi, che volenti o nolenti sono tra quei pochi gruppi che nel circuito Punk/Indie/HC/PostRock, danno quella ventata d’aria pulita, originale, Affranti è vibrazioni, pensiero, negatività, disperazione...Grandi grandi, in ‘Lontano da Qui’ han voluto dare più ipnotismo, velocità e disperazione, tanta... davvero un bellissimo lavoro. Il tutto consta di 8 perle senza eguali, più una traccia video ottima. Credetemi se potete andateli a vedere live o fatte vostro questo lavoro. Solo per gli amanti della buona musica.» ()
Punk for fun
«Nero. Se c’è un colore che possa descrivere il suono degli Affranti è proprio il nero, capace di dipingere i sentimenti più profondi, misteriosi, oscuri e terrificanti, che ogni giorno sentiamo e proviamo nel corpo e che portiamo nella nostra labile mente. Provano, i ragazzi di Savona, a costruire un lavoro che non è solo musica ma anche poesia, un disco che va oltre ogni logica commerciale ma che suda, trasuda e sanguina, innovando ancora la scena hc italiana donandole un tocco di poesia nera e “maledetta”. “Lontano da qui” è ricco di spunti di riflessione, di piccole-grandi parole che vengono dai turbamenti che affliggono le menti sensibili, le menti che cercano di avvicinarsi a qualcosa che poi si rivela il nulla, ed allora fuggono e rimangono così distanti per poi cercare di riprovarci ancora, all’infinito. Bambini che crescono e perdono tutto quello che di bello quanto illusorio il mondo gli aveva dato, immagini riflesse allo specchio che non si riconoscono più. Tutto questo ed altro sono gli Affranti, capaci di navigare al buio e di passare dalla calma piatta alla tempesta attraverso incessanti cambi di ritmo Il cantato che sa tramutarsi in un parlato lamentoso, la chitarra passa tra arpeggi, violente pennate e piacevoli riff in stile hardcore italiano appoggiandosi ad un basso molto potente e dilagante e sopra una batteria che scende per poi riemergere nei tratti più salienti, dove la carica di energia accumulata nei momenti lenti esplode e dilaga come una tempesta. Personalmente avrei insistito maggiormente sui suoni della batteria. Ottima registrazione nel complesso coadiuvato ad un lavoro grafico che completa alla grande questo progetto firmato BBL Records oltre ad una serie di etichette indipendenti che hanno collaborato al progetto: il libretto è studiato al minimo dettaglio, ogni canzone viene rappresentata da immagini e le parole sono scritte ed impaginate in maniera impeccabile. La copertina raffigura un viso che rimane al confine tra la luce e l’oscurità, rappresentando al meglio il tiro concettuale del gruppo. Un lavoro ben studiato e ben realizzato, che forse haimè non apprezzeranno in troppi, vista la difficoltà di approccio alle tematiche, alle parole della band, e visto il genere musicale lontano anni luce da quello che normalmente si ascolta attraverso i canali più comuni, ma chi avrà in mano questo disco ed avrà voglia di fare un viaggio nei luoghi più oscuri, macerati, combattuti e malinconici della psiche allora troverà ciò che cercava. Forse sarà la luce, forse rimarrà nel buio. Per ora gli Affranti lo abitano e cercano di comprenderlo meglio di molti altri.» ()
Punkwave
«Sbucano nel 2005 gli Affranti, con "Lontano Da Qui", a due anni di distanza dall'album "Ciò Che Rimane". Partorito dall'unione di una serie di etichette indipendenti, fra cui Smartz! Records e BBL Records, non può essere definito semplicemente come CD. C'è chi sa trasmettere se proprie emozioni attraverso un abbraccio, attraverso un disegno, un gesto. Il loro mezzo è la musica. Sì, qui si tratta di emozioni. Il genere che propongono non è di certo attuale, anzi, purtroppo la scena hardcore italiana degli anni '80 sembra eclissata, ignorata. Ma c'è ancora chi la voglia di urlare ce l'ha. Riportano alla mente i Kina e i Franti, l'ingenuità dei CCCP, la punk-poesia dei Negazione, aggiungendo un pelo di atmosfere più cupe e tanta malinconia. L'ingenua voce sa tramutarsi in un parlato lamentoso versione Massimo Volume, per poi sfociare in urla dolenti, spesso accompagnata da una seconda voce, come nella prima traccia, "Così Distante". La batteria è irregolare, talvolta come in secondo piano, e un istante dopo scalpitante, a sostenere il tutto assieme ad un basso deciso ma non di certo protagonista, minacciato da imprevedibili riff di chitarra, fra tenui arpeggi ed accordi metallici. Si passa da brani come "Diecimila Granelli Di Sabbia", con la sua atmosfera sospesa e un cantato quasi pop, a "Le Mie Radici", fra scream canori e ritagli di hardcore anni '80, o ancora a "Il Centro Delle Cose", che si regge su riff quasi punk-eggianti. Uno dei brani più riusciti è però sicuramente "Per Un Attimo", variegatissimo, apocalittico ed arrabbiato al punto giusto. La chiusura è affidata a "C'è Qualcuno", pezzo dalla struttura curiosa, con ritmi singolari e riff insoliti, un po' noise. Alla fine di quest'ultimo pezzo, dopo una manciata di minuti di respiri affannati e pianti, si cela anche una traccia nascosta, che parte con una voce narrante alla quale si unisce poi un cantato sussurrato e insistente. Nel corso dell'ascolto s'incontrano pure tre "Vibrazioni", piccoli stacchetti ogni due-tre tracce, ovvero intermezzi con musica classica e dialoghi. I frequenti cambi di ritmo di tutti i pezzi conferiscono ai brani un carattere più umano, inaspettato. Le liriche sono intelligenti, introspettive, sofferte, talvolta toccanti, non lasciando mai indifferenti. Sentimenti, scene di vita quotidiana, riflessioni, impressioni, turbamenti, eccitazioni, sono tutti spunti sui quali trattare. Scritte in modo piuttosto diretto e non intricato, ma ermetico. La qualità di registrazione nel complesso è buona, e il libretto, rigorosamente in bianco e nero, è ben studiato, con ogni brano che ha la sua immagine di sfondo, fra fotografie e disegni, ed è riportato con calligrafie e disposizioni differenti. Sulla prima facciata è specificato: "parole e suoni sono di Affranti, che invitano chiunque ad utilizzarli nei modi più disparati, sempre al di fuori di ogni logica di profitto". La copertina rappresenta un viso seminascosto a metà fra la luce e l'ombra, a sottolineare l'aria cupa che pervade tutta la produzione degli Affranti. Non si possono trovare particolari pecche a questo disco, curato a tutti gli effetti, ed anche piuttosto variegato se si tiene conto del resto della scena. Magari potrebbe essere ossessivo a lungo andare il continuo ripetere certi versi, e il genere potrà non piacere, ma bisogna ammettere che è un lavoro davvero ben fatto. Oppure si poteva evitare l'errore nella traccia multimediale del CD, con l'autorun che dovrebbe fare partire la traccia video che non funziona. Andando ad aprire manualmente la cartella si può comunque trovare il videoclip di "Chi Sono Io? Chi Sei Tu?", con disegni di Carla Murialdo. "Lontano Da Qui" non è quindi un lavoro particolarmente ostico o pesante, ma solo un ascoltatore attento riuscirà a cogliere tutta la poetica. Illusioni, menti turbate, spunti di riflessione, pensieri in fuga, buio, legami, contatti, passione, hardcore, poesia, furia, tenerezza, amore, rabbia, angoscia, ingenuo entusiasmo, onestà, oscurità, sentimenti profondi, mistero. E' giusto che questa parte di storia non venga oscurata, e qui si ha un buon gruppo contemporaneo che ha da dire qualcosa. Più si ascolta questo CD, più gli si vuole bene.» (Beatrice Pizzi)
Staypunk
«Indissolubilmente legati alla vecchia scuola italiana se fossero nati negli anni 80 si sarebbero probabilmente conquistati il loro posticino nella storia assieme ai vari Negazione, Kina etc..Ma siamo nel 2000 e senza frangetta è difficile entrare nei cuori dei kids odierni a cui sarebbe difficile spiegare che c'è molto più Emo in questo disco che nei vari New Found Glory o Ataris. Gli Affranti vanno comunque avanti per la loro strada e grazie alla collaborazione di varie etichette danno alla luce il loro secondo album dopo quel capolavoro di "ciò che rimane.." (leggi recensione). Rispetto al precedente lavoro viene a mancarmi un pò l'effetto sorpresa, so già che posso aspettarmi grandi cose e non vengo deluso. Hardcore e poesia, polvere e sudore, rabbia ed emozioni; quando la musica viene dalle viscere, quando diventa la valvola di sfogo delle frustrazioni quotidiane il risultato si vede, il disco riesce davvero a comunicarti qualcosa e sfogliando le pagine del bellissimo libretto ci si accorge che i testi parlano di qualcuno che potresti benissimo essere tu o qualcuno che hai vicino. Un grazie di cuore agli Affranti per quanto fatto e quanto continueranno a fare.» ()